Regione Piemonte
Il secondo conflitto mondiale è profondamente impresso nella memoria nonese. Il 13 giugno 1940 avviene la prima incursione aerea su Torino, il suono delle sirene diventa una componente della quotidianità. Sul campanile della chiesa di San Rocco, al centro dell’abitato, viene installata la sirena che serviva alla fabbrica di cioccolato De Coll per chiamare al lavoro gli operai. Il suo suono segnalerà alla popolazione l’allarme per l’imminenza delle incursioni aeree nemiche.
Ben presto in paese si delinea l’atmosfera di guerra: un tempo di sospensione dalla realtà, che conduce in una dimensione surreale, onirica, fatta di freddo, buio, silenzio. Il buio non è solo simbolico. È il buio concreto dell’oscuramento e della paura.La guerra è miseria, è mancanza di cibo: vengono distribuite le tessere annonarie con le quali prelevare razioni di alimenti indispensabili come pane, carne, olio, zucchero. Il colore bianco del pane sparisce e per cinque anni ci si accontenterà di quello scuro di crusca e altri cereali.
La guerra è un tempo interdetto alle voci e ai rumori piacevoli, alla musica, al movimento, alla luce, alla festa. Si tace, per dolore, per rispetto a chi soffre, per timore: “Al tempo della guerra la banda non poteva suonare, non c’erano processioni. l’assembramento religioso solenne era stato proibito. Oltretutto le processioni erano anche un canto di gioia al santo e lo spirito non era adatto, non volevano queste cose. Infatti non si poteva ballare, tutto chiuso.Dal ‘40 al ‘45 nessuna processione e nessun assembramento. C’erano solo, a rischio e pericolo, i funerali. Ed era anche un rischio, perché dal ‘43 in qua c’erano i mitragliamenti in giro. Qui a None non è mai successo niente durante i funerali” (Giuseppe Nicola).
I Tedeschi occuparono il paese. I Nonesi si abituarono a convivere con questa nuova realtà. L’area militare comprendeva la stazione ferroviaria e i dintorni.La fabbrica di liquori Anselmo fu requisita: venne installata un’officina meccanica facente parte dell’organizzazione TOOD, che si occupava della riparazione di automezzi militari.Alcuni giovani nonesi riuscirono a farsi assumere evitando l’arruolamento nella Repubblica Sociale.
Un gruppo di uomini agli ordini del comando tedesco presidiava il tratto di linea ferroviaria Airasca-Candiolo e sorvegliava pure le linee elettriche che transitavano nella campagna.Nei ricordi spicca la figura di Kronix: “I soldati della WEHRMACHT, così si chiamava l’esercito regolare tedesco, erano abbastanza cordiali con la popolazione e si comportavano molto educatamente quando in libera uscita frequentavano i bar e il cinematografo.Di tutt’altra specie era invece un tenente delle SS chiamato Kronix il quale vigilava continuamente ovunque ed era di durissimo carattere e per niente metteva mano alla pistola. La sua sorveglianza era continua e lo si incontrava spesso per le vie del paese, accompagnato dal suo fedele pastore tedesco chiamato Cane” (Giuseppe Nicola).
La guerra è morte, è perdere persone care. Nel 1942, in una notte di novembre, durante un’incursione aerea, il fuoco della contraerea provoca la morte di Domenico Bollati, gestore dell’ufficio postale.Presso la porta della sua abitazione in piazza Cavour, stava osservando l’andamento dell’incursione.
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